Il 25 luglio 2019, sulla base dell’articolo 52 comma 10 delle NOIF, a il Comune di Foggia assegna con un bando pubblico, la tradizione sportiva alla neonata Calcio Foggia 1920 Società Sportiva Dilettantistica, che eredita la tradizione sportiva cittadina. Il 18 luglio 2014 l’Unione Sportiva Foggia è dichiarata fallita dal Tribunale di Foggia. Il 7 luglio 2015 la società acquisisce il marchio storico del club scomparso due anni prima. Il 28 ottobre 1979, poco prima dell’inizio del derby, viene tolta la vita a Vincenzo Paparelli, supporter laziale raggiunto in Curva Nord da un razzo sparato dalla Sud per mano di un tifoso romanista. Nella stagione 2020-2021, il difensore Alessandro Vogliacco è stato convocato dalla Nazionale Under 21 italiana disputando 3 incontri nel girone di qualificazione per gli Europei. Contemporaneamente, venne istituito anche un settore giovanile femminile, che comprendeva cinque squadre: Under 19, Under 17, Under 15, Under 12 e Under 10. Nella stagione 2021-2022, l’Under-19 femminile ha vinto il suo primo titolo nazionale. Di seguito l’elenco dei giocatori che hanno vinto il campionato mondiale di calcio durante il periodo di militanza nel Peñarol.
Questi, si dimostreranno i giocatori più importanti nella stagione, soprattutto Poli, anche campione italiano di pentathlon nel 1928, vicecampione di decathlon, e nuotatore professionista. Tra i giocatori più rappresentativi della nazionale bielorussa figurano i centrocampisti Sjarhej Hurėnka, ex giocatore di Roma, Parma e Lokomotiv Mosca, capitano fino al 2006, e Alexander Hleb, che ha vestito le maglie di Barcellona e Arsenal. A nella stagione 1969-70; questa formazione disponeva fra gli altri di Giovanni Pirazzini, futuro capitano e bandiera del Foggia in rossonero dal 1967 al 1980, Nello Saltutti e Giorgio Maioli. Rinforzatosi anche con il russo Igor’ Kolyvanov, da neopromosso nell’anno 1991-1992 il Foggia sfiora una clamorosa qualificazione alla Coppa UEFA, per poi chiudere il campionato al nono posto. La squadra, il cui gioco è considerato spumeggiante da critica e tifosi, disputa due buoni campionati, concludendo il 1990-1991 in prima posizione, per la prima volta nella sua storia, e tornando in massima serie dopo tredici anni d’assenza.
Dopo aver eliminato il Siena vincendo per 1-0 in trasferta, la squadra viene estromessa dalla corsa alla promozione in Serie B dall’Arezzo dopo aver pareggiato 2-2 in terra toscana, in seguito al peggior piazzamento in classifica. In seguito, la squadra corre a casa dello Sceriffo Stone, e di sua madre, in cui l’uomo è depresso per il giudizio negativo che il suo idolo ha verso di lui. Subito dopo l’Unità d’Italia, la città assunse il nome di Terranova «di Sicilia», per distinguersi dalle tante altre con lo stesso nome esistenti sulla penisola, partecipando, verso la fine del secolo, ai moti organizzati dal Movimento dei Fasci Siciliani (1893). Nei primi anni del XX secolo vi abitò giovanissimo Salvatore Quasimodo, al seguito del padre, ferroviere. Viene, inoltre, convocato per il Campionato europeo di calcio 2008 come terzo portiere. Alfredo Marchionneschi segnò 29 gol stabilendo il record di marcature in un campionato per la compagine pugliese, e con Raggio Montanari e Arduino Marchetti formò il celebre «Foggia delle 3 M». Lega Pro Seconda Divisione (dalla Serie D, in cui era stata piazzata dalla federazione) nel 2013 e la qualificazione alla nuova terza serie, la Lega Pro, nel 2014. Nel frattempo, nell’estate 2013 con il ritorno nel professionismo il club ha mutato ragione sociale in Foggia Calcio S.r.l.
L’anno successivo non seguì i ramarri in Serie C, preferendo continuare a giocare tra i dilettanti dell’Azzanese: tornerà anni dopo al Pordenone come allenatore delle giovanili, guidando i neroverdi (categoria giovanissimi) al titolo di campioni regionali e al terzo posto ai campionati nazionali (1988-1989) dietro Bologna e Napoli, a pari merito con il Torino. Milan e Andrea Doria primi a pari merito. A fine maggio la squadra partecipa al torneo calcistico del campionato nazionale di ginnastica, aggiudicandosi la vittoria ad ex aequo con il Milan al termine della finale contro i rossoneri, terminata a reti bianche, ed il titolo di campione d’Italia, la Coppa Forza e Coraggio e la Corona di Quercia. Giocherà poi la finale di Supercoppa italiana nel 1994 al Meazza, persa ai tiri di rigore con risultato finale di 5-4 in favore del Milan. Protagonista in neroverde nei primi anni Trenta fu Mario Pagotto, detto «Rino»: difensore arcigno classe 1911, originario della vicina Fontanafredda, nel 1937 si trasferì al Bologna, con cui vinse tre scudetti e il Torneo Internazionale dell’Expo Universale di Parigi (1937), sorta di Champions League ante litteram. L’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio, fu fatto prigioniero dalle truppe della Wehrmacht e trasportato in diversi campi di concentramento d’Europa: a Cernovizza (l’odierna Černivci, in Ucraina) insieme ad altri deportati italiani ex-calciatori riuscì a formare una squadra e a organizzare una sorta di «torneo dei lager», vincendo 18 partite consecutive e superando anche una selezione di militari dell’Armata Rossa.
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