Foto di gruppo, strette di mano, calcio d’inizio. Cristiano Ronaldo è stato protagonista di un bel gesto a pochi minuti dal calcio d’inizio di Real Madrid-Atletico Madrid di qualche giorno fa (1-0 il risultato finale a favore della squadra di Ancelotti). In competizioni che prevedano l’eliminazione diretta ed esigono quindi che la gara abbia una vincente, si ricorre di solito a tempi supplementari (due tempi della durata massima di 15 minuti ciascuno) e, in caso di ulteriore parità, si passa ai tiri di rigore per stabilire chi accede al turno successivo. Tra compagni ci si trova e ci si conosce lì, al momento, per cui tutto ciò che concerne l’aspetto tattico della gara è lasciato all’improvvisazione dei singoli. Dei sostenitori viola si tese a imitare anche lo stile di tifo, osservato durante una gara di Coppa Italia, con tamburi, cori, canti, terza maglia barcellona 2025 coriandoli e un primo striscione lungo quattro metri. Vince la Coppa UEFA (1º titolo). Trecento sterle non sono poche, certo, ma ecco un breve elenco delle emozioni a cui ti danno diritto: entrare nello spogliatoio e trovare le maglie personalizzate appese e i completi piegati ordinatamente sulla panchina (kit che poi resta ai giocatori per ricordo), uscire dal tunnel e vedere lo spicchio verde di campo che si allarga sempre più fino a diventare il manto erboso più perfetto che abbia mai calcato in vita mia, essere accolti dal boato del pubblico (circa una trentina di spettatori paganti – 5 sterline a testa per l’ingresso – tutti amici e parenti dei giocatori), trovarsi al centro di un tipico stadio all’inglese – raccolto, pulito, curato – e, paralizzati dall’emozione, cercare di assorbire tutta la magia di quegli istanti, stampandosi nella memoria il maggior numero possibile di dettagli.

Ogni club (hanno aderito quasi tutti quelli di Premier e Championship, oltre ad alcuni scozzesi) a fine stagione mette a disposizione il proprio stadio per un giorno: da Old Trafford a Stamford Bridge, da Anfield a Craven Cottage, fino a Turf Moor, appunto. Poi, durante l’anno, è aperta la caccia: si sceglie la squadra che si preferisce (e di conseguenza lo stadio in cui giocare) e le maglie, dalla 1 alla 11, vengono messe all’asta dando la possibilità a chiunque di comprarsi il ruolo e il proprio pezzetto di sogno. Ed è proprio Matt che spezza il mio sogno di segnare un gol da antologia, di quelli che entrano dritti nelle classifiche dei best-goal-all-time insieme al tacco di Zola, alla sforbiciata di Di Canio e alla giravolta di Bergkamp, distendendosi alla sua destra e smanacciando via il mio potente diagonale al volo (non l’ho lisciata!) destinato all’angolino. Il momento in cui avrei segnato il mio primo gol in Premier League. I prodotti acquistati nel Nike Store Italia vengono normalmente consegnati in 2-5 giorni lavorativi ed il costo della spedizione standard è di 5€, mentre la spedizione Express prevede tempi di consegna di 1-3 giorni lavorativi un costo di 15€. La spedizione standard è gratuita per ordini superiori a 50€. Diversi sono i tempi di consegna per gli articoli personalizzati Nike ID, dal momento che ogni prodotto viene assemblato singolarmente: per l’attrezzatura le consegne avvengono in 1-5 settimane, mentre per le scarpe sono normalmente necessarie 4-6 settimane.

L’E.S.P.F., in ossequio alle direttive emanate dal regime che prevedevano la riduzione delle società calcistiche nelle massime categorie nazionali, ordinò la fusione dell’U.S. Ne risultò una maglietta bianca cinta all’altezza del medio torso (sotto l’attaccatura delle maniche) da una fascia tricolore blu-giallo-rossa, che diede origine al nomignolo biancocerchiati attribuito ai giocatori. Molta profondità. Il terzino che copre le mie scorribande sulla fascia ringhia, sbuffa e non si nega mai una chiusura in scivolata: mi dice di stare avanti, che dietro ci pensa lui. Adesso gli Spurs verranno a farci visita a Turf Moor con il loro gioco spumeggiante e l’attacco da 31 gol (16 i nostri), ma noi opporremo la nostra solita resistenza, giocheremo quel calcio di palla lunga e linee strettissime dietro (lo chiamiamo catenaccio? Massì, dai) che ci ha portato così in alto, e che noi calciatori per un giorno abbiamo riprodotto alla perfezione, quel pomeriggio. Durante il riscaldamento osservo compagni e avversari: qualcuno resta immobile, a bocca aperta, altri corrono dietro al pallone ridendo senza un perché, c’è chi si sdraia sull’erba. Lo ammetto: quando la difesa avversaria ha allontanato la minaccia e ho visto quel pallone impennarsi e poi scendere verso di me, al limite dell’area di rigore, per un attimo ho pensato realmente che stesse per giungere il momento.

Se poi la manderò in tribuna saranno ugualmente applausi: in Inghilterra funziona così, no? Qualche scarpata vola, come è normale che sia, ma poi ci si rialza e ci si abbraccia un secondo: il tempo di dirsi che va tutto bene e poi ognuno riparte per la sua strada. Ultime indicazioni da parte dell’allenatore (solitamente una vecchia gloria del club) e poi si fa sul serio. Anche lo spirito è tipicamente anglosassone: nessuno si risparmia o tira indietro la gamba, tutti urlano indicazioni incomprensibili come se ci si conoscesse da una vita, ci si applaude e incoraggia a vicenda. Anche Decathlon, l’azienda francese presente in Italia con oltre 130 negozi, permette di creare magliette da utilizzare per giocare a calcio. Nasce così il progetto “Un Calcio alla Povertà” che si sostanza in numerose iniziative tese a raccogliere fondi e risorse utili a migliorare la vita di tante famiglie, sia in Italia che nel continente africano.

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By Vanessa