13:45 – L’Udinese continua a comprare dal Watford di Pozzo. Dal 1996 al 1998 Salas ha segnato 31 gol in 67 partite, aiutando il River a vincere il Torneo de Apertura 1996 (nel quale ha segnato due gol nella vittoria per 3-0 su Vélez Sarsfield che lo ha reso campione), il Clausura 1997, l’Apertura 1997 (segnando il gol per il titolo contro l’Argentinos Juniors) e la Supercoppa Sudamericana del 1997, dove ha segnato i 2 gol nella finale contro il São Paulo che hanno regalato la coppa al club milionario. Dopo i festeggiamenti per aver ottenuto il titolo nel campionato spagnolo col Barcellona, Tsubasa rientra brevemente in Giappone con Sanae, ormai prossima al parto, per poi raggiungere il ritiro della nazionale olimpica giapponese in Messico. In Europa Tsubasa vive un momento magico, con lui in campo il Barcellona si è riportato in lotta per il titolo e i compagni riconoscono in lui il degno sostituto dell’infortunato Rivaul. Renato era in campo in occasione del trionfo mondiale, oggi spera di arrivare in finale per giocarsi il titolo iridato per club anche da allenatore. Grazie a Misaki, il quale entra in campo anche se non del tutto guarito, Tsubasa e Hyuga, i nipponici riescono a imporsi per 3-2 e a conquistare il World Youth.
La sua squadra, la Nankatsu, affronta nella finale del torneo la Shutetsu del fortissimo portiere Genzo Wakabayashi, riuscendo alla fine a batterla per 1-0 grazie al gol su punizione di Tsubasa. Lo stesso argomento in dettaglio: Personaggi di Capitan Tsubasa – Holly e Benji. In difesa tanta, tanta esperienza: dal portiere Sommer a capitan Lichtsteiner, reduce però da una stagione non particolarmente positiva con la Juve. Costretto in panchina, il portiere decide di aggregarsi alla nazionale per le qualificazioni alle Olimpiadi. Il Giappone si prepara alle qualificazioni per le Olimpiadi di Madrid senza i giocatori impegnati all’estero. Nelle qualificazioni asiatiche il Giappone supera agevolmente la prima fase vincendo il proprio girone a punteggio pieno e qualificandosi al terzo e ultimo turno, in cui ottiene il pass olimpico grazie a una rimonta in classifica ai danni dell’Australia, con cui termina a pari punti in vetta alla classifica e che supera per la differenza reti negli scontri diretti. Il Brasile, guidato da Rivaul, pareggia nel suo girone contro la Germania ottenendo il primo posto grazie alla differenza di reti, mentre la Germania supera il girone come seconda. In Giappone, nel frattempo, la nazionale si prepara per il World Youth.
Misaki si infortuna in un incidente stradale ma il Giappone, anche senza di lui, riesce a arrivare in finale sconfiggendo squadre molto forti come il Messico del portiere Espadas, l’Uruguay degli attaccanti Hino e Victorino, l’Italia del portiere Hernandez e del libero Gentile, la Svezia dell’attaccante Levin e i Paesi Bassi del regista Kluivoort. Verdi non punge, manca l’intesa con Insigne ed il portiere blucerchiato vive una prima parte di gara piuttosto tranquilla. Il sorteggio pone gli asiatici in un girone di ferro con Paesi Bassi, Argentina e Nigeria, ma a scapito delle aspettative il Giappone si impone in tutti e tre gli incontri e si presenta alla fase a eliminazione diretta da prima del girone. • L’Inter ha superato la fase a gironi nelle ultime otto edizioni di UEFA Champions League alle quali ha partecipato. Finalista in UEFA Europa League. Il 15 settembre, nella partita di Champions League contro la Dinamo Kiev, un’altra tegola si abbatte sulla squadra: alla fine del primo tempo, un oggetto lanciato dagli spalti ferisce l’arbitro Anders Frisk portando alla sospensione dell’incontro. In vista delle eliminatorie, l’Under-22 nipponica si prepara con tre amichevoli, vincendo la prima contro la Danimarca e la terza contro il Paraguay e pareggiando la seconda contro la forte Nigeria.
Senza Hyuga, Shun Nitta, i gemelli Tachibana, Hiroshi Jito, Makoto Soda e Taro Misaki, mandati ad affinare il loro talento lontano dal ritiro nipponico, la rappresentativa supera con difficoltà il girone di qualificazione composto da Taiwan, Guam e dalla forte Thailandia. Questi saggisti rilevano che è proprio questo una delle ragioni dell’enorme varietà di discipline sportive in cui il club gareggia, dalla pallacanestro alla pallamano, dall’hockey su pista all’atletica, alla pallavolo. Tuttavia una sua leggerezza in occasione della sfida proprio contro il Bayern, che condanna l’Amburgo alla sconfitta, fa incrinare i rapporti tra lui e la società. Quando il 12 giugno 1983 Kieft sbarcò al ‘Galilei’, si ritrovò davanti tutto lo stato maggiore del Pisa Sporting Club, centinaia di tifosi già in visibilio per l’arrivo di un vero e proprio asso che avrebbe fatto coppia fissa con l’altro straniero già entrato nei loro cuori – il capitano Klaus Berggreen – e un tasso di umidità che terrorizzò letteralmente il biondo centravanti, abituato all’aria decisamente più frizzante dei Paesi Bassi.